Se le doti canore di un individuo sono legate a un’innata predisposizione genetica, la vocalità si può invece perfezionare con esercizi specifici.
Di qui, uno studio sperimentale per valutare se un “bite speciale con anello per la lingua” possa indurre più facili performance canore in soggetti dediti al canto.
L’idea è venuta ad Alessandro Rampello, un medico dentista gnatologo, che ha trovato il modo di coniugare benessere e performance canore.
LA STORIA
Nel corso dei secoli, diversi dispositivi e procedure didattiche sono stati utilizzati per facilitare il canto e per infondere una migliore idea d’eufonia nell’allievo; quindi, niente di nuovo sotto il sole.
Già nel 1645, il celebre sopranista Baldassarre Ferri nei suoi vocalizzi usava un turacciolo di sughero con una cordicella annodata per mantenere l’apertura della bocca nella stessa posizione, ottenendo così un’emissione sonora libera e fluida.
Anche Giulietta Simionato, uno dei più celebre mezzosoprano del secolo scorso, ricorda come il suo primo insegnante di canto la facesse cantare con un tappo di sughero tra i denti per correggere l’abitudine di serrarli.
Così – spiega Rampello – è nata l’idea di usare durante la pratica del canto un dispositivo occlusale nato come rieducatore funzionale attivo per i dolori e le disfunzioni temporo-mandibolari (Atm).
LO STUDIO
Trentacinque cantanti sono stati sottoposti preliminarmente a visite specifiche da parte di un gruppo di esperti: un medico dentista gnatologo (Alessandro Rampello), una foniatra e cantante lirico (Silvia Spinelli), un logopedista e insegnante di canto (Francesco Russo), un professore di musica, performer vocale e vocal coach (Fabio Lazzara), per valutare la presenza di problemi morfostrutturali dell’apparato stomatognatico.
Successivamente, tutti i cantanti hanno seguito uno specifico protocollo d’esercizi vocali con l’utilizzo del bite anello linguale.
A distanza di tre mesi, dopo l’utilizzo notturno del bite per tutto il periodo – e per almeno un’oretta durante il giorno per eseguire esercizi specifici di rilassamento e canori – è stata effettuata la stessa procedura iniziale con tre momenti valutativi.
I risultati oggettivi sono stati estremamente incoraggianti. Dopo aver usato il bite, tutti, durante l’atto canoro, hanno percepito maggior facilità, proiezione e ricchezza armonica, con una successiva stabilizzazione dei risultati.
LE TESTIMONIANZE
Tra le cantanti che ne hanno apprezzato i benefici, la più celebre è senza dubbio Serena Autieri, cantante e attrice, voce – tra le altre cose – della principessa Elsa in “Frozen”, uno dei film Disney di animazione più amati dai bambini. “È una cosa miracolosa… Ho scoperto un mondo…. Il bite rimarrà sempre con me… ” dice la Autieri, che in un video online magnifica gli effetti del bite utilizzato nei suoi esercizi canori sotto la guida del vocal coach, Fabio Lazzara.
Lazzara è il vocal coach responsabile della diffusione del bite tra alcune delle voci più conosciute al mondo. Per Lara Fabian, una delle artiste più note della scena musicale francofona, famosa a livello mondiale per potenza e virtuosismo, il bite “È un regalo pazzesco… dopo averlo usato sono riuscita a cantare un Counter La in modo facile, rispetto a un Counter Sol, che richiede un riscaldamento di mesi”.
“Oltre a essere uno strumento occlusale versatile e comodo – conclude Rampello – il bite potrebbe funzionare come un vero trainer domiciliare, per regolare tensioni neuromuscolari e per espletare specifici step ed esercizi per chi usa la voce in modo amatoriale e/o professionale”.
Massimo Boccaletti