Investire sulla rendita pensionistica e sulla tutela della propria salute (e dei propri familiari) permette ai medici e dentisti che pagano l’Irpef di ridurre le tasse. Infatti i versamenti per riscatti, previdenza complementare e sanità integrativa, per le somme pagate entro il 31 dicembre, potranno essere dichiarati all’Agenzia delle Entrate per diminuire l’imponibile fiscale del 2023.
COME VERSARE SUBITO E PAGARE MENO TASSE
Il riscatto è uno strumento che consente di far valere ai fini della pensione i periodi in cui non si sono versati i contributi. Ad esempio, il corso di laurea oppure i periodi precontributivi.
Bisogna subito dire che chi ha già un piano di riscatto in corso deve pagare le rate non più con i bollettini Mav, ma con il sistema PagoPA. Invece rimane la possibilità di versare tramite bonifico bancario sia per quanti hanno un riscatto in corso e vogliono fare versamenti aggiuntivi sia per chi non ha ancora un riscatto in corso e vuole versare un acconto.
Infatti, per chi non ha fatto domanda di riscatto, ma vorrebbe beneficiare delle deducibilità per abbattere l’imponibile del 2023, c’è ancora la possibilità di versare degli acconti. Per poterlo fare è necessario presentare domanda di riscatto online dalla propria area riservata del sito Enpam: l’acconto si può poi versare subito, anche prima di ricevere la proposta da parte degli uffici. In questo modo si possono portare da subito in deduzione le somme investite e quindi ridurre la base di reddito sulla quale verranno calcolate le tasse.
C’È ANCHE L’ALLINEAMENTO
Un’altra possibilità è quella dell’allineamento, un riscatto che consente di portare i contributi già pagati al livello di una contribuzione più alta versata nei periodi in cui si è lavorato di più e quindi il reddito è stato maggiore. In questo modo si può ottenere un incremento sostanziale dell’importo della pensione (ma non dell’anzianità contributiva) e dedurre le somme investite.
PREVIDENZA COMPLEMENTARE
Un’ulteriore possibilità per ridurre il proprio imponibile fiscale è data dall’adesione a una forma di previdenza complementare. Gli iscritti che vogliono costruirsi una pensione integrativa possono ad esempio scegliere di aderire a FondoSanità, il fondo chiuso riservato alle categorie in camice e ai loro familiari. Tutte le somme versate entro la fine dell’anno al proprio fondo di previdenza complementare sono infatti deducibili fino a un tetto di 5.164,57 euro. E lo sono, entro tale massimo, anche i versamenti per i familiari fiscalmente a carico. Inoltre, per i medici fino a 35 anni l’iscrizione a FondoSanità è gratuita.
SANITÀ INTEGRATIVA
Altra strada per ridurre la base imponibile è quella della sanità integrativa. Infatti, lo “scudo” sanitario dedicato a medici e odontoiatri protegge anche il reddito. Chi sceglie uno o più piani sanitari di SaluteMia, per sé o per i propri familiari (anche non conviventi), può beneficiare di una detrazione annuale del 19 per cento dei costi, fino a un tetto di circa 1.300 euro.
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