Per le società odontoiatriche che hanno dimenticato di mettersi in regola con il contributo Enpam è tempo di correre ai ripari.
Il 30 settembre scorso è scaduto il termine entro il quale devono effettuare il versamento dello 0,5 per cento del proprio fatturato alla Quota B del Fondo di previdenza generale.
TEMPO SCADUTO PER CHI NON HA PAGATO
Chi non ha dichiarato e pagato negli anni precedenti ha ancora più interesse a mettersi in regola perché nel frattempo le sanzioni sono già arrivate al massimo (60 per cento).
Inoltre, dal momento in cui saranno contestate, scatteranno anche gli interessi legali che in questo momento sono particolarmente salati, visto che il saggio d’interesse applicabile, calcolato in base a norme di legge, attualmente è al 12 per cento.
L’Enpam, che ogni anno già invia alle società una pec per informarle della necessità di adempiere, prima dello scattare della prescrizione di certo procederà con contestazioni formali.
A QUANTO AMMONTANO LE SANZIONI
Ma proviamo a fare un esempio pratico, prendendo in esame una società odontoiatrica che dichiari un fatturato di 300mila euro, per capire i rischi a cui può andare incontro.
Se a partire dal 2018 – quando è stato introdotto l’obbligo del versamento della quota dello 0,5 per cento – non avesse mai effettuato versamenti, la società avrebbe accumulato un debito con l’Enpam di 1.500 euro per ogni anno.
In questo caso, solo per l’anno 2018, la sanzione raggiungerebbe il tetto massimo del 60 per cento, cioè 900 euro.
Se poi, la società in questione, ricevuta la diffida al pagamento non lo esegue, vedrebbe scattare gli interessi di mora, con un tasso che che attualmente è al 12 per cento (cioè 180 euro all’anno), che si andrebbe ad aggiungere alle sanzioni.
COME METTERSI IN REGOLA
C’è però un modo per limitare le conseguenze negative, e consiste nel mettersi tempestivamente in regola.
Per farlo ci sono due strade molto semplici da seguire.
- Le società che non hanno ancora un codice Enpam e non hanno area riservata attivata, devono autodenunciarsi con l’invio di una Pec al Nucleo ispettivo, scrivendo all’indirizzo: nucleoispettivo@pec.enpam.it. Il Servizio fornirà istruzioni sulla contribuzione e sulle modalità per regolarizzare la propria posizione.
- Le società invece già munite di codice Enpam che hanno area riservata, devono accedervi, compilare il modello dichiarativo dell’anno corrente (fatturato 2022) e presentare le dichiarazioni di fatturato per le annualità 2018, 2019, 2020 e 2021 (che si trovano nella sezione “Regolarizzazione annualità precedenti”). Dopo aver presentato le dichiarazioni, possono versare l’intera somma dovuta a titolo di contributi utilizzando le coordinate bancarie segnalate, inserendo in causale il codice Enpam e le annualità sanate. Una copia del bonifico va poi trasmessa a nucleoispettivo@pec.enpam.it. Una volta ricevuta la pec, il Servizio calcolerà e comunicherà l’importo da pagare a titolo di sanzione.
https://www.enpam.it/comefareper/versare-lo-05-del-fatturato/