ALFONSO CORTI. LA SCOPERTA DELL’ORGANO DELL’UDITO di Alessandro Martini, Paolo Mazzarello, Eugenio Mira, Albert Mudry
In questo libro incontriamo Alfonso Corti, un emblematico esponente della ricerca anatomica del XIX secolo, il cui nome è legato e indica l’organo dell’udito.
L’organo di Corti era ed è considerato il più difficile da studiare nel corpo umano: è minuscolo e nascosto in una cavità di 150 millimetri cubi nel cranio, circondato dalle ossa più compatte del nostro corpo.
Dalla sua scoperta, nel 1851, i ricercatori hanno continuato ad appassionarsi allo studio di questa formazione così complessa e fragile.
Tra essi il premio Nobel Santiago Ramón y Cajal e l’anatomista Gustaf Retzius, candidato per nove volte al premio.
Il marchese Corti aveva 29 anni quando descrisse la sua scoperta nell’articolo “Recherches sur l’organe de l’ouïe des mammifères”, visibile in appendice e completo di illustrazioni.
Gli Autori ripercorrono la parabola umana del medico pavese che andò a Vienna a laurearsi in Medicina e, sebbene stimato nell’ambiente accademico europeo, interruppe bruscamente – a 32 anni – la sua ricerca per la quale si era tanto speso.
Il libro è stato scritto da Alessandro Martini, già direttore del dipartimento di Neuroscienze dell’Università di Padova, Paolo Mazzarello, storico della Medicina dell’Università di Pavia, Eugenio Mira, già direttore del dipartimento di Otorino-laringoiatria dell’Università di Pavia, e Albert Mudry, otologo e storico della Stanford University (California).
Coautori sono Maria Carla Garbarino, filosofa e curatrice del Museo per la Storia dell’Università di Pavia e del Museo Golgi, Andrea Cozza, storico della Medicina, Stefano Martini, filosofo e Cinzia Tortella, docente di Anatomia, tutti e tre operativi nell’Ateneo patavino.
Padova University Press, 2022, pp. 283, euro 40,00