Nel contributo di Quota A sono comprese circa 70 euro per la maternità. Quali tutele sono previste quindi dall’Enpam? E ai papà che cosa date?
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Gentile Dottore,
il contributo di maternità serve a finanziare l’indennità di maternità, adozione, affidamento e aborto e la gravidanza a rischio. Sono coperte dall’indennità dell’Enpam tutte le professioniste iscritte all’Ordine che non sono tutelate da altre gestioni, comprese le dottoresse iscritte al corso di formazione in medicina generale e anche le specializzande per i periodi eventualmente non coperti dalla borsa di specializzazione (quando per esempio il bambino nasce al termine del periodo di formazione oppure quando la specializzanda ha già fatto 12 mesi di assenza per maternità o malattia).
L’indennità è calcolata in base al reddito professionale dichiarato (80 per cento) ma l’Enpam fa in modo che ciascuna professionista percepisca almeno 1.337 euro al mese moltiplicati per cinque mesi, anche se aveva un reddito inferiore. Per i redditi particolarmente bassi è previsto un aiuto ulteriore per tre mesi in più.
Per legge i papà hanno diritto all’indennità di maternità solo in casi molto particolari (per esempio se la madre è deceduta o gravemente malata, oppure in caso di abbandono o di affidamento esclusivo al padre).
SUSSIDIO BAMBINO
Oltre a queste tutele, l’Enpam di sua iniziativa ha previsto un sussidio economico per le spese del primo anno di vita del bambino o dell’ingresso del minore in famiglia. Il bonus bambino è agganciato a requisiti di reddito. L’assegno è di 2mila euro per ogni figlio e raddoppia a 4mila euro per le dottoresse che svolgono la libera professione.
Il Consiglio di amministrazione dell’Enpam ha deliberato di estendere questo sussidio anche ai padri, ma questa nuova regola è in attesa dell’approvazione dei ministeri vigilanti (e potrà essere applicata solo quando arriverà l’ok).
Per tutti i dettagli sulle tutele previste dall’Enpam può consultare la pagina genitorialità della sezione Come fare per del sito Enpam.it
N.B. Le risposte sono curate dalla redazione del Giornale della Previdenza dei Medici e degli Odontoiatri e non riflettono necessariamente il punto di vista dell’editore Fondazione Enpam