L’Assemblea nazionale dell’Enpam, l’Ente previdenziale di medici e odontoiatri, ha approvato il bilancio consuntivo per l’anno 2022 all’unanimità dei 170 iscritti al voto, con l’eccezione di 3 voti contrari. Il patrimonio netto della Fondazione sale a 25,35 miliardi di euro.
In totale nel 2022 l’Enpam ha pagato prestazioni previdenziali e assistenziali per 2,87 miliardi di euro, in aumento di 346 milioni di euro rispetto all’anno precedente, a causa della crescita del numero dei pensionati. Nonostante questo il saldo previdenziale resta positivo.
“Quest’andamento è per noi certamente il più significativo – sottolinea il presidente dell’ente previdenziale Alberto Oliveti – perché dimostra che l’Enpam sta governando la cosiddetta ‘gobba pensionistica’, cioè la crescita ampiamente prevista dei pensionamenti, che proprio in questi anni sta raggiungendo il suo picco. La categoria dei medici e degli odontoiatri, in autonomia, sta cioè garantendo la stabilità e la sostenibilità del proprio futuro. Resta la sfida per il Paese, che deve pensare a garantire un numero sufficiente di professionisti per prendersi cura di tutti i cittadini su tutto il territorio”.
I medici e dentisti in attività in Italia, e che dunque sono obbligatoriamente iscritti all’Enpam, sono 365.754, in flessione rispetto all’anno precedente (-3.148), mentre i pensionati sono complessivamente 153.828 (+10.618). Allo stesso tempo sono aumentati gli studenti di medicina e odontoiatria che hanno scelto di iscriversi facoltativamente all’Enpam (5.284, cioè +779).
Da notare inoltre che l’attuale livello del patrimonio dell’ente previdenziale è pari a circa 9,5 volte la spesa complessiva sostenuta per pagare le pensioni nel 2022. Lo stesso rapporto sale fino a quota 60,59 volte se si considerano invece le pensioni erogate nel 1994, che corrisponde al requisito di sostenibilità previsto originariamente. In ogni caso è ampiamente rispettato l’obbligo di assicurare una riserva legale di 5 volte le pensioni pagate.
Rilevante, come ogni anno, lo sforzo che anche nel corso del 2022 l’Enpam ha fatto per stare a fianco dei propri iscritti in termini assistenziali. Innanzitutto sul fronte della genitorialità con il sussidio bambino che è stato aumentato da 1.500 a 2.000 euro, che diventano 4.000 a figlio per le neomammme che contribuiscono alla gestione della libera professione. E tale è stato il successo di questa misura che l’Enpam ha sbloccato 1,2 milioni aggiuntivi per destinarli a 633 bimbi neonati che in un primo tempo erano rimasti esclusi dal beneficio.
Da rimarcare anche l’impegno legato alla Long term care, un’assicurazione per il rischio di non autosufficienza che, con un’indennità esentasse, si va ad aggiungere all’assegno pensionistico: un beneficio questo che è stato esteso ormai a quasi tutti i camici bianchi se si considera che tra iscritti attivi e pensionati, copre una platea del 95,2%. Ci sono poi i mutui agevolati Enpam riservati agli iscritti così come gli aiuti a fondo perduto in caso di calamità. E ancora i sostegni in caso di inabilità e quelli stanziati a favore dei colleghi in situazioni economiche difficili. Il tutto senza dimenticare i sussidi erogati per i camici bianchi che purtroppo hanno dovuto ancora fare i conti con il contagio da Covid 19.
Il bilancio si è chiuso con un utile d’esercizio superiore ai 179 milioni di euro, dopo aver versato 147 milioni di euro di tasse allo Stato.