Andare in pensione o continuare, ma lavorando meno? Entro il 30 aprile 2023 i medici di famiglia e i pediatri di libera scelta che hanno i requisiti per il pensionamento anticipato o di vecchiaia, possono scrivere alla propria azienda sanitaria per candidarsi all’Anticipazione della Prestazione Previdenziale (App), cioè la pensione part-time Enpam. La domanda non è impegnativa.
In pratica ci si può candidare a restare fino a 70 anni (o addirittura fino a 72 anni nei casi previsti dalla legge) ma con la tranquillità di poter ridurre l’impegno lavorativo dal 30 al 70 per cento. Per la parte restante si viene affiancati da un collega più giovane.
Gli assistiti restano tutti in carico al medico uscente, mentre l’azienda sanitaria suddividerà il compenso in percentuale tra il titolare che va parzialmente in pensione e il giovane che lo affianca. Al titolare, per la percentuale di attività ridotta, arriverà anche un assegno pensionistico dall’Enpam.
Chi accarezza l’idea di aderire a quest’opzione nei prossimi mesi deve fare domanda adesso. Per farlo bisogna scaricare una certificazione dall’area riservata del sito Enpam e inviarla alla propria azienda insieme a un modulo pubblicato dalla Sisac. Tutte le informazioni sono disponibili nella pagina “Come fare per” dedicata all’App.
LAVORARE DI PIÙ
La stessa scadenza del 30 aprile 2023 vale anche per i giovani inseriti nelle graduatorie regionali per la medicina di famiglia e la pediatria di libera scelta che vogliono candidarsi come medici “affiancatori”. Anche in questo caso la domanda non è impegnativa, ma i vantaggi potenziali sono tanti: con l’App si ottiene una convenzione a tempo indeterminato, si parte con un compenso minimo assicurato (cioè la percentuale di attività lasciata dal collega) a cui si aggiungeranno i propri redditi, e durante il periodo di affiancamento si resta inseriti nella graduatoria regionale maturando punteggio.
Al momento non sembrano poter fare ancora domanda i medici iscritti ai corsi di formazione in medicina generale, ma non è escluso che qualcosa cambi.
A differenza dei titolari che devono rivolgersi all’azienda sanitaria, i medici che si candidano a entrare in affiancamento devono inviare un modulo alla propria Regione. Anche in questo caso le informazioni sono pubblicate nella pagina “Come fare per” dedicata all’App.
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